Nato per volontà degli eredi di Cesare Cattaneo (1912-1943), l’archivio ha sede negli spazi della Casa d’affitto di Cernobbio (1938-39), unanimemente riconosciuta come il capolavoro dell’architetto comasco. Il materiale conservato all’interno dell’archivio – bozzetti, carte di lavoro, plastici e documenti personali – sono stati raccolti, inventariati e catalogati al fine di rendere accessibile a studiosi e visitatori il suo ricco lascito culturale. All’interno del capolavoro razionalista è allestito un piccolo museo dove sono esposti numerosi plastici, originali e ricostruiti, che restituiscono al pubblico una rappresentazione visiva su piccola scala della sua genialità progettuale.


La figura dell’architetto Cattaneo è tornata a essere oggetto di interesse e studio da parte della comunità scientifica nel corso degli anni ’60, in concomitanza con la pubblicazione di una serie di articoli firmati da Bruno Zevi sul mensile L’architettura. Cronache e storia. Nei decenni successivi, al suo lavoro sono state dedicate mostre personali e libri, come il celebre volume Il Razionalismo e l’architettura in Italia durante il Fascismo a cura di Silvia Danesi Squarzina e Luciano Patetta. La data della nascita dell'Associazione, giugno 2000, sancisce ufficialmente la conclusione dei lavori di organizzazione e inventariazione di tutto il materiale dell'architetto.
Pensato come un ente vivo e in continua trasformazione, l’archivio custodisce anche una nutrita selezione di opere e scritti di altri artisti e intellettuali vicini a Cattaneo e al fermento culturale dell’epoca, come Osvaldo Licini e Franco Ciliberti. Oggi l’archivio non svolge una funzione esclusivamente conservativa, ma a cadenza regolare organizza mostre, incontri e dibattiti volti ad approfondire la figura di Cattaneo, le sue opere e il prezioso patrimonio architettonico del razionalismo italiano.