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Grand Interiors

Villa del Balbianello

Photography by Francesco Arena

Una casa, un museo, un giardino. Villa del Balbianello unisce natura, architettura e storia in uno stato di equilibrio e grazia. Bellezza pura che guarda sulle acque dal promontorio di Lavedo, una penisola verde affacciata sui due ampi golfi del borgo di Lenno. Dimora storica del XVIII secolo, la villa rappresenta uno degli scorci più magici del lago di Como ed è tappa obbligata per migliaia di visitatori – se ne contano oltre 116.000 nel solo 2018 –, con due set hollywoodiani all'attivo come Casino Royale e Star Wars, e matrimoni milionari.

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Quello di Villa del Balbianello è un insieme di virtù architettoniche e paesaggistiche, dall'affaccio sul lago, in quel loggiato a colonne ritorte sovrastato dallo stemma degli Arconati, al percorso di stanze magnifiche, fino ai giardini morbidi e curatissimi. Non stupisce che un tempo vi sorgesse un luogo di culto e che qui il cardinal Angelo Maria Durini, suo primo proprietario, creò un rifugio “piccolo e meraviglioso”. Alla morte del Durini la villa passò di proprietà al conte Luigi Porro di Lambertenghi, che la restaurò annettendo il convento francescano e la piccola chiesa di San Giovanni. Venne poi acquistata dal marchese Arconati e successivamente dalla famiglia Anes di Boston, fino al 1974, quando Guido Monzino diede al Balbianello nuova suggestione, facendo rivivere le sue architetture e regalando nuova luce alle sue stanze.

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Monzino recuperò quell'accezione di ritiro e svago letterario così care al Durini, trasformandolo in un luogo di delizia dove conservare con ordine le memorie della sua vita avventurosa. Primo italiano in cima all'Everest, Monzino fu imprenditore, collezionista e viaggiatore, e tanta parte delle sue esplorazioni si ritrova nel Museo delle Spedizioni dove sono collezionati mappe, strumenti di viaggio, libri, arredi. Nelle stanze si raccolgono oggetti d'arte antica e primitiva provenienti da Cina, Africa e Colombia, oltre a 4000 volumi dedicati alla montagna e alle spedizioni polari, abilmente mescolati agli arredi Settecenteschi e alle preziose carte da parati o appoggiati sui camini di marmo e sulle boiserie.

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Alla sua morte, nel 1988, il FAI - Fondo Ambiente Italiano ne ha preso in carico la gestione, preservando lo spirito e le disposizioni di Monzino - fra cui il tricolore sempre esposto, simbolo di un gioiello tutto italiano - e le virtù del suo giardino, un tracciato verde di accuratezza con terrazze panoramiche, fioriture, statue, il caratteristico leccio potato ad ombrello, l'albero di canfora e i festoni di edere. Un soggiorno “romanzesco, poetico, magico” lo descrisse Silvio Pellico, che riempie di stupore e bellezza ancora oggi.

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Villa del Balbianello è parte di un racconto iconografico fra le più belle ville del lago di Como – alcune inedite -, pubblicate nel volume Grand Interiors of Lake Como. Una storia per immagini che racconta gli interni delle dimore più seducenti del Lario, in luoghi in cui il confine fra passato e presente diventa sottile e sembra di poter toccare la storia. Il libro, primo di una collana dedicata al lago di Como ed edito da Wonderlake Como, è in distribuzione in tutte le librerie del territorio.