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Grand Interiors

Villa Sola Cabiati

Photography by Francesco Arena

Appoggiata su un largo golfo vicino a Tremezzo, Villa Sola Cabiati osserva placida le acque del lago. La sua struttura originale risale al Cinquecento, opera dei duchi Del Carretto, che ne mantennero la proprietà fino al Settecento, quando divenne la dimora estiva dei duchi Serbelloni. La sua architettura elegante, ornata dal giardino all’italiana, ha un grande corpo centrale e due deliziose ali laterali, volute dal duca Gian Galeazzo Serbelloni, che ridisegnò il suo stile tardo barocco secondo i canoni neoclassici.

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Oltre alle cappuccine, aggiunse la scalinata centrale, i timpani ricurvi, i balconi in marmo e le persiane dipinte di azzurro a omaggiare le acque del lago. Sul sommo della villa campeggia lo stemma della famiglia Serbelloni e il motto inciso sul portale di ingresso ‘villulae quietem’, riassume l’essenza di questa dimora, sorta nel privilegio di una natura impareggiabile. La proprietà passò alla famiglia Busca con le nozze fra Luisa Serbelloni e il marchese Ludovico Busca, da lì, nel 1871, ai conti Sola Cabiati, cui appartiene ancora oggi.

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Dall’imbarcadero di fronte alla villa, con una doppia scala ellittica con balaustra in pietra grigia traforata, si arriva al cancello in ferro battuto e fregi dorati, animato da statue di animali e figure mitologiche, che si apre sul giardino e porta all’ingresso della dimora. I tre saloni del piano nobile, che comprendono l’atrio, il salotto e la sala da pranzo sono affrescati e impreziositi dagli stucchi di Muzio Canzio.

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Sempre al piano nobile, la sala centrale, cui si accede tramite lo scalone d’onore, ha pregevoli affreschi di Francesco Conegliani, allievo della scuola milanese del Tiepolo, che raffigurano un ciclo pittorico dell’Eneide virgiliana. All’ultimo piano si possono visitare le stanze del Parini e dell’abate Frisi, precettori di Gian Galeazzo. Ed è proprio il Parini, nel suo soggiorno fra il 1754 e il 1762, che ribattezzo la Villa ‘La Quiete’, sereno rifugio per la mente e il cuore.

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Oggi questo patrimonio dell’arte italiana apre le sue porte in esclusiva per gli ospiti del Grand Hotel Tremezzo. Straordinario interprete del Grand Tour di inizio novecento, il Grand Hotel qui offre i valori della più autentica ospitalità italiana, nello stile che dal XVIII secolo a oggi ha incantato i più grandi viaggiatori del mondo.